Possono bastare 1400 panchine in una carriera quasi quarantennale. Claudio Ranieri, 72 anni, domani sera contro la Fiorentina chiuderà la sua avventura di allenatore, iniziata nel 1986 e arrivata fino a Cagliari, portato in A, la scorsa stagione e adesso condotto alla salvezza, prima di decidere il proprio addio al calcio. Il presidente dell’Aiac, Renzo Ulivieri, ha commentato così la scelta del tecnico: «Penso a Ranieri, nato sor Claudio nella sua Roma e divenuto Sir grazie a un’impresa leggendaria come quella di Leicester. Sir ovvero signore. Ecco, mi garba salutare l’addio alla carriera di un signore del calcio italiano e internazionale. Le tante panchine, le tante squadre, in Serie A e in Europa, i successi, l’impresa in Premier: tutti oggi ricordano quanto di importante Claudio ha fatto come allenatore. Io nel battergli le mani mentre lascia il campo per l’ultima volta lo vedo ancora che mi fa i complimenti sinceri nel finale di un Fiorentina-Vicenza ormai lontano in cui mi ero fatto espellere per rompere l’assedio dei viola, partita da noi alla fine pareggiata senza merito. E mi pare di sentirlo nello spogliatoio del Cagliari qualche mese fa, pronto a dimettersi davanti alla squadra, poi portata alla salvezza. E penso che l’immagine che rende al meglio tutto il suo spessore umano è quella alla fine dello spareggio promozione in Serie A di un anno fa, contro il Bari, quando chiese ai tifosi del Cagliari rispetto per quelli baresi, appena sconfitti. D’altra parte non si diventa Sir a caso».