AIAC

Associazione Italiana Allenatori Calcio

AIAC Nazionale

Giorno della Memoria: le parole, la memoria e l’iniziativa Aiac-Serie C


 

 

“27 gennaio. L’alba. Sul pavimento l’infame tumulto di membra stecchite, la cosa Sómogyi. Ci sono lavori piú urgenti: non ci si può lavare, non possiamo toccarlo che dopo di aver cucinato e mangiato. E inoltre, «... rien de si dégoûtant que les débordements», dice giustamente Charles; bisogna vuotare la latrina. I vivi sono piú esigenti; i morti possono attendere.

Ci mettemmo al lavoro come ogni giorno. I russi arrivarono mentre Charles ed io portavamo Sómogyi poco lontano. Era molto leggero. Rovesciammo la barella sulla neve grigia. Charles si tolse il berretto. A me dispiacque di non avere berretto. (Avigliana-Torino, dicembre 1945 - gennaio 1947)”.

Sono parole tratte dall’ultima pagina di “Se questo è un uomo”, di Primo Levi. Testimonianza vibrante di dolore assoluto, scritto, senza alcun potere consolatorio possibile davanti all’immane tragedia dell’Olocausto, nei mesi successivi la fine della Seconda Guerra Mondiale, con un lavoro durato due anni, concluso proprio nel secondo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birchenau, da parte dalle truppe sovietiche, il 27 gennaio 1945. Una data che dal 2000 è diventato Giorno della Memoria. Aiac e Serie C, attraverso l’iniziativa dei rispettivi presidenti, Renzo Ulivieri e Matteo Marani, hanno deciso in questo 2025 di ricordare le vittime della Shoah, in occasione delle partite valide per la 24a giornata di campionato, in calendario dal 24 sino ad oggi, 27 gennaio. Tutti i tecnici della Serie C, e i rispettivi vice, prima del fischio d’inizio delle gare hanno ricevuto una copia del libro “Se questo è un uomo”, mentre sui led di bordocampo è apparsa una celebre frase dello scrittore: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

 Un’iniziativa, questa di Serie C e AIAC, verso la cultura e la conoscenza, poiché soltanto tramite l’esercizio quotidiano della memoria può essere evitato il ripetersi degli orrori del passato, trasmettendo alle nuove generazioni i valori da tutelare in futuro.

  • immagine