Sarà, con l’accento. E’ un modo per testimoniare con calore come in un addio possa esserci futuro. Così, in modo propositivo come il suo celebre temperamento, l’Assoallenatori saluta la scelta di Sara Gama di chiudere con il calcio giocato, dopo una carriera straordinaria, al termine di questa stagione. E’ stata lei stessa a darne notizia, attraverso i propri canali social, rilanciata dal suo club, la Juventus Women.
Gama, volto orgoglioso e capitana della svolta femminile del calcio in Italia, è attesa ora da un impegno ancora più marcato in seno ad Aic, di cui è vicepresidente, e in Consiglio Federale, dopo essere stata una delle propugnatrici del professionismo nel calcio femminile di vertice.
Il presidente Ulivieri, i vice presidenti Camolese, Vossi e Perondi, il segretario generale Perdomi, la consigliera Aiac per il calcio femminile, De Risi e la consigliera federale Citta hanno condiviso un messaggio indirizzato a Gama: “La sua lunga stagione agonistica ci ha regalato una calciatrice fantastica, bandiera del movimento italiano e modello da seguire per tante ragazze. Ci conforta sapere che il suo grande bagaglio costruito sul campo l’accompagnerà adesso nell’affrontare le sue prossime sfide di politica sportiva, come per altro già in passato. Sara così aiuterà ancora il calcio femminile del nostro Paese a completare una maturazione culturale utile a superare condizionamenti e diffidenze che non hanno più ragion d’essere”.
Gama, 36 anni, triestina, centrale di difesa, 19 stagioni in campo, da Tavagnacco a Torino, passando da Parigi, 135 gettoni azzurri, 7 scudetti (sei con la Juve, compreso questo appena conquistato, e 1 a Brescia), 4 coppe Italia, 5 Supercoppe in bacheca, campione d’Europa U19 nel 2008. Insomma un’autentica regina del calcio italiano. Una predestinata, e non solo in campo.