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Associazione Italiana Allenatori Calcio

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COACH-to-COACH, progetto formativo per tecnici stranieri targato Figc-Aiac-Pescara Calcio Academy

Non poteva esserci mattinata migliore di questa per parlare di scuola italiana allenatori, di “esportazione” del sapere calcistico nostrano, di formazione, di giovani, di sinergie tra componenti federali, con ancora negli occhi lo spettacolo del Meazza, con il fantastico successo dell’Inter nella semifinale di Champions League sul Barcellona, che irradia una luce positiva sull’intero movimento. Al di là della suggestione, il lancio di “Coach-to-Coach” nasce sotto una buona stella.

Di cosa stiamo parlando? Del progetto formativo pilota, dedicato ad allenatori stranieri, concepito da Aiac e Pescara Calcio Academy, con il patrocinio della Figc, e presentato oggi a Pescara, alla presenza del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, del presidente della Lega Pro, Matteo Marani e dei vicepresidenti Aiac, Pierluigi Vossi e Giancarlo Camolese, accolti dal presidente della Pescara Calcio 1936, Daniele Sebastiani e dal responsabile Pescara Calcio Academy, Marco Arcese. In concreto, Coach-to-Coach è una articolata proposta formativa. Il cuore dell’iniziativa, che inizierà a fine ottobre 2025, saranno i corsi riservati ad allenatori stranieri (40 per ogni sessione), che arriveranno dai sette Paesi del mondo in cui è presente l’Academy pescarese, con le sue 11 sedi (tra Canada, Stati Uniti, Panama, Venezuela, Irlanda, Egitto, Australia) e quasi 600 tecnici locali coinvolti. I partecipanti si trasferiranno per una settimana a Coverciano, per seguire lezioni multidisciplinari, tra aula e campo, oltre a quella “live” presso un club, e alla visione in tribuna di una partita di serie A. A questo corso, si aggiunge quello “Coach-to Manager”, sempre con sede a Coverciano (durata 3 giorni, a partire dal prossimo settembre), dedicato ad aziende e manager che vogliano apprendere dal mondo del calcio strumenti concreti di leadership, team building, coaching e lavoro di squadra. Infine, dalla primavera 2026, Coach to Coach avrà anche uno sviluppo, all’estero, con lezioni di tecnici italiani nelle varie sedi della Pescara Calcio Academy. “Un progetto internazionale, sinergico, che unisce gli allenatori, ovvero una delle eccellenze del nostro calcio, a un club simbolo di quella Provincia italiana sana e di una Regione ricca di senso di responsabilità, all’interno di una Lega laboratorio di idee, non poteva che avere il plauso della Federazione” ha sottolineato il presidente Gravina. Gli ha fatto eco il presidente Marani: “Siamo a fianco di chi vuol investire in formazione. O ci sarà capacità progettuale, anche in rapporto ai territori, o diventerà tutto sempre più difficile. Ben vengano iniziative come queste”. Per Aiac sono intervenuti i due vicepresidenti: “Il nostro percorso ha ormai 60 anni: un sindacato, una Associazione che ha portato nel calcio una precisa cultura della formazione” ha spiegato Vossi. “Stiamo da tempo lavorando sulla qualità, sul superamento di certe frontiere, sulla formazione dei formatori. Farlo adesso con una società come il Pescara, da sempre fucina di talenti, è una prospettiva che dà continuità alla nostra azione” ha concluso. “Gli allenatori italiani, i più vincenti d’Europa, sono da tempo ambasciatori del nostro calcio. E ne abbiamo tanti, come Farioli all’Ajax, Maresca al Chelsea per non parlare di Ancelotti al Real” ha esordito Camolese. “Non solo nei club. Ct come Calzona in Slovacchia, Rossi in Ungheria, Manuela Tesse a Malta sono la testimonianza che la Scuola di Coverciano è riconosciuta nel mondo. La nostra forza è la cura del dettaglio, sul piano tecnico e tattico, e la consapevolezza della complessità. Coach to coach è una sfida in più”. Non potevano mancare le parole del Pescara. Arcese ha spiegato come più volte ci viene rivolta. Coach-to-coach è una risposta”. Per parte sua il presidente Sebastiani è stato chiaro: “Noi in Lega Pro abbiamo il dovere e la necessità di lavorare sui giovani. Dobbiamo essere capaci di innovare. Questo progetto, che avrà come sede Coverciano, risponde alla stessa filosofia. Avere formatori stranieri nelle nostre sedi internazionale che preparino i loro ragazzi con metodi che sono quelli italiani faciliterà poi l’inserimento eventuale di quei giocatori nel nostro calcio. Mi auguro che questo progetto pilota sia seguito da altre società».


7.5.2025

comunicato stampa 232KB
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